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giovedì 22 ottobre 2009

Intervista a Matteo Casali


Da quando abbiamo prodotto il volume "Marvel made in Italy" ed è stato deciso di inaugurare questo blog, abbiamo visto crescere in maniera esponenziale il numero dei disegnatori nostrani al lavoro per la "Casa delle Idee". Non passa mese, infatti, senza che nuovi artisti realizzino il proprio "sogno americano" e ci facciano sognare insieme a loro. E da queste pagine abbiamo sempre provato ad informarvi "in tempo reale" su tutte queste "new entries". Ma oggi siamo davvero orgogliosi di segnalare l'esordio del primo sceneggiatore italiano a lavorare per la Marvel! Si tratta di Matteo Casali, uno scrittore davvero speciale. L'autore reggiano, infatti, si è ormai affermato da anni nel panorama del fumetto italiano ed europeo, ma è anche riuscito in un'impresa in apparenza impossibile: ha superato quello che sembra un limite invalicabile, scrivere in maniera artistica in una lingua straniera. Casali, infatti, è uno dei rarissimi sceneggiatori non anglofoni di nascita a scrivere per il mercato statunitense. Grazie alla sua impressionante padronanza della lingua inglese, infatti, lo scrittore collabora da anni con la "Distinta Concorrenza" e finalmente ha iniziato a lavorare anche per la Marvel.

A partire da Dicembre, infatti, sarà disponibile negli States l'albo "What if? Astonishing X-Men", in cui verrà pubblicata la storia "What if Danger became Ultron's wife", scritta dal nostro connazionale e disegnata da Mike Getty. Per festeggiare degnamente questo avvenimento, che non esitiamo a definire storico per tutto il movimento fumettistico italiano, abbiamo deciso di "fare le cose in grande" e, oltre a diramare la notizia, abbiamo il piacere di presentarvi anche un'intervista esclusiva a Matteo Casali! Prima di lasciarvi alla lettura di questo simpatico ed interessante scambio di battute, segnaliamo anche il recente lancio del blog ufficiale di Matteo Casali, da cui abbiamo estrapolato lo studio dei personaggi ospitato in coda all'intervista, e facciamo all'autore i nostri più sentiti complimenti!

Quali sono finora le tappe salienti della tua carriera di sceneggiatore, quelle che ti piace ricordare?

Senza dubbio l’inizio, le sceneggiature scritte per quel BONEREST disegnato da Giuseppe “Cammo” Camuncoli, che coincisero anche con la fondazione del nostro comics lab Innocent Victim. Anni ruggenti e sperimentazioni. Bei tempi…
Poi ovviamente c’è il primo incarico per DC Comics, una miniserie per l’etichetta Vertigo di Karen Berger purtroppo rimasta inedita, ma che mi portò comunque a essere il primo italiano a lavorare per l’editore di Batman e Superman. Quello (e i lavori successivi, editi e ancora inediti) realizzati per loro sono stati di sicuro un momento significativo per la mia carriera.
Ma ogni nuovo lavoro lo è, per me. Esempi perfetti sono LA NEVE SE NE FREGA, tratto dal romanzo di Luciano Ligabue, o l’aver ripreso GLI SCORPIONI DEL DESERTO di Hugo Pratt… e adesso la Marvel Comics.
Diciamo che cerco di affrontare ogni passo con entusiasmo, così da fare di ogni tappa un momento unico.
Se smetto di divertirmi è la fine, insomma…

Come sei entrato in contatto con gli editor Marvel per realizzare questa tua prima collaborazione con la “Casa delle Idee”?

I contatti con gli editor della Marvel iniziai ad averli già nel 2002, quando conobbi Axel Alonso al Comicon di San Diego. Poi, complice anche i miei impegni in DC e per il mercato italiano e i tanti avvicendamenti tra gli editor con i quali avevo avuto contatti --che possiamo definire preliminari-- non sono mai arrivato a produrre/proporre qualcosa di specifico.
Di recente, ho intensificato i miei contatti con la Marvel e grazie anche al talent scout (nonché amico, compagno di bevute… e organizzatore di feste fantastiche!) C.B. Cebulski mi è arrivata una prima proposta dall’editor Justin F. Gabrie per il WHAT IF? In uscita a Dicembre 2009.

Potresti raccontarci qualcosa della storia? Da quale spunto parte e in che direzione hai deciso di sviluppare il racconto?

Senza rivelare nulla di specifico, posso dirvi che la storia si apre nel momento in cui gli X-Men stanno affrontando Danger, la personificazione della Stanza del Pericolo creata da Joss Whedon e John Cassaday per il loro story arc “Dangerous”, su ASTONISHING X-MEN.
Diversamente dalla storia originale, però, Wolverine riesce effettivamente a distruggere uno dei centri di comunicazone di Danger, impedendogli di usare il Blackbird contro gli eroi mutanti. Il problema è che il suo “messaggio” viene disperso nell’etere e intercettato da un nemico che gli X-Men non hanno mai affrontato prima, l’androide Ultron, che decide di fare di Danger la sua nuova sposa.
E questo, ovviamente, non promette nulla di buono…

Cosa ne pensi dei disegni di Mike Getty e sei soddisfatto di come ha rappresentato visivamente la tua sceneggiatura?

Mike è bravissimo. Non conoscevo il suo lavoro, e so che è stato fino ad ora un inchiostratore –e in effetti le sue tavole sono chinate con una perizia da cecchino!– ma quando il nostro editor Justin mi girò le sue prime prove, capii perché volesse (anzi dovesse!) passare al disegno completo.
I layout delle tavole sono estremamente vivaci, quasi cartooneschi, mentre matite e chine sono dure, toste… davvero belle. Una combinazione originale che ha dato da subito prova delle sue capacità narrative.
In più sembra trovarsi a suo agio sulla mia sceneggiatura --“cinematografica” ed esigente, come mio solito.

Di solito la Marvel utilizza le storie brevi come il tuo “What if?” anche per “testare” nuovi autori. Sei soddisfatto del lavoro e credi di aver “superato la prova”? Se puoi bilanciarti… magari ti è già stato affidato qualche nuovo lavoro?

Ho avuto feedback molto positivi da tutti gli editor che hanno visto la mia storia e in effetti, come conseguenza di questo primo incarico, mi è stato proposto un secondo lavoro, che ho già terminato e consegnato ed è stato approvato in toto.
Credo di aver passato il test, insomma…

Da bambino eri un appassionato di super-eroi e sei poi rimasto un lettore di comics Marvel? Che emozioni ha suscitato in te lavorare sui personaggi del suo universo narrativo ed essere il primo sceneggiatore italiano a farlo direttamente per la “Casa delle Idee” statunitense?

Sono sempre stato un lettore di super-eroi e principalmente Marvel-Corno, che ripresi a leggere con il loro ritorno nelle edicole sul finire degli anni ’80. Ero un appassionato dell’Uomo Ragno (che mi ostino a NON chiamare Spider-Man, almeno non in Italia) e poi di mutanti in genere.
Lavorare proprio sugli X-Men come primo lavoro assoluto per la Marvel, con in più la consapevolezza di essere il primo a farlo nella storia (wow…), è stata una bella scarica di adrenalina. Mi sono reso conto di quanto tutti questi personaggi mi piacciano ancora… quanto io li conosca a fondo senza nemmeno rendermene conto… e di non voler smettere.
L’emozione è stata grande, e so che essere il primo sceneggiatore ad aver lavorato per la Marvel (il sogno di tanti… anche il mio, fin da piccolo) potrebbe sembrare un “peso” o creare pressioni importanti... ma avendo già fatto un “giro di giostra” in DC Comics, posso dirti che la sensazione ha già lasciato il posto ad altro, come quel salutare “gimme more…!”, che è sempre stata la mia vera filosofia lavorativa.
Conto di fare ben di più, insomma… e ci sto già lavorando.


2 commenti:

Massimo Deh ha detto...

Complimenti, grande Matteo !!

Matteo Losso ha detto...

Grazie per aver lasciato una traccia del tuo passaggio da queste parti e... che aggiungere, se non... mi unisco nuovamente ai tuoi complimenti per "il nostro" writer :-)

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