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lunedì 28 ottobre 2013

La Marvel a Lucca 2013 con Panini Comics


Fra pochi giorni, per la precisione da giovedì 31 Ottobre a domenica 3 Novembre, si rinnoverà l'appuntamento più atteso da tutti gli appassionati italiani di fumetti: anche in questo autunno 2013, infatti, torna la fantastica manifestazione "Lucca Comics & Games"! L'evento toscano raccoglie di anno un anno un interesse sempre crescente, aumentando costantemente l'area espositiva e la sua offerta di intrattenimento multimediale, anche grazie ad un'apertura sempre maggiori ad altri mondi della fantasia.

Come tutti gli anni, Panini Comics sarà presente con il suo stand, questa volta situato in Piazza San Martino, ma sempre grande e ricco, non solo di novità editoriali ed anteprime, ma anche di attività e di ospiti. Fra gli artisti che si alterneranno fra la nuova area "disegni e autografi" del nostro spazio espositivo e lo stand vero e proprio, ci saranno anche numerosi autori Marvel: qualcuno di loro può fregiarsi di questo titolo da parecchi anni, altri lo sono diventati appositamente per l'occasione. Chi ci segue regolarmente, infatti, è sicuramente già venuto a conoscenza delle prime due "variant Marvel made in Italy" che saranno presentate in anteprima proprio nel corso della fiera, anche per celebrare la partecipazione dei rispettivi autori. Daniele Caluri sarà presente venerdì (dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 16:00 alle 18:00), sabato (dalle 12:00 alle 13:00) e domenica (dalle 11:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 16:00) per autografare la sua variant di "Avengers" # 5. Anche Leo Ortolani presenzierà allo stand venerdì (dalle 16:00 alle 18:00), sabato (dalle 10:00 alle 11:00 e dalle 15:00 alle 16:00) e domenica (dalle 10:00 alle 11:00) per dedicare anche il numero 5 di "Capitan America" in versione variant. Mentre Marco Checchetto potrete incontrarlo sabato (dalle 12:30 alle 14:00 e dalle 16:00 alle 18:00) e domenica (dalle 10:00 alle 12:00) per accaparrarvi una copia autografata della sua "jumbo edition" di "Spider-Man Universe" # 22, arricchita da una spettacolare copertina con doppio effetto speciale e da un'ampia sezione di contenuti extra. In più, anche il lucchese d.o.c. Simone Bianchi sarà disponibile nella giornata di domenica (dalle 16:00 alle 17:00) per dedicare le sue tante opere Marvel. Insieme a loro, si alterneranno allo stand tanti altri disegnatori italiani e stranieri, fra cui ci sembra doveroso citare almeno Esad Ribic e Ramón Perez, altri due "assi" della "Casa delle Idee".

Come sempre, per sperare di ottenere un autografo o addirittura uno sketch da qualcuno degli ospiti, non è necessaria alcun tipo di prenotazione né tanto meno una "raccomandazione": basta scaricare dal sito di Panini Comics il regolamento ufficiale delle signing session, in cui sono chiaramente segnalati gli orari delle tantissime dediche e le modalità per partecipare all'estrazione dei disegni realizzati dagli ospiti appositamente per l'occasione. Presentandovi allo stand della casa editrice con il dovuto anticipo e seguendo le modalità chiaramente esposte nel regolamento, chiunque potrà sperare di portarsi a casa il tanto desiderato sketch, partecipando alle varie "lotterie" e sperando nella buona sorte, ma nessuno resterà a mani vuote: dediche ed autografi sono assicurati per tutti!

Oltre agli autori, naturalmente sarà nutrita anche la schiera di editor e professionisti della Panini, presenti per rispondere alle domande dei fan e per animare tutte le conferenze organizzate dalla casa editrice: la più attesa, dal nostro punto di vista, è di certo "Sottomettiti o muori!", l'incontro con i fan della Marvel che si svolgerà Sabato 2 Novembre a partire dalle ore 15:00 nella sala della "Camera di commercio". In questa occasione, Marco Lupoi, Sara Mattioli, Nicola Peruzzi, Marco Ricompensa Marco Rizzo, insieme ai già citati Ribic, Checchetto e Perez, si confronteranno con tutti gli appassionati, svelando alcune succulente novità sul nostro piano editoriale e rispondendo alle domande del pubblico.

Chiudiamo il "capitolo Lucca 2013" segnalando questa bella intervista di "avvicinamento alla fiera" rilasciata al sito Comicus dai "piani alti" di Panini Comics e ricordandovi che di certo saranno tantissimi gli altri autori Marvel italiani presenti alla convention. Alcuni dovrete provare a cercarli autonomamente fra gli stand ed in giro per i padiglioni, ma la maggior parte di loro sarà comodamente raggiungibile all'interno della nuovissima "Comics Artists Area", un esperimento coraggioso ed alla sua "prima volta", che speriamo dia risultati positivi e sia replicato, se non addirittura ampliato, non solo nei prossimi anni a Lucca, ma anche nelle altre manifestazioni più importanti.

Come avete avuto modo di vedere, insomma, anche questa nuova edizione di "Lucca Comics" si preannuncia davvero incredibile: purtroppo non saremo presenti per documentarla in prima persona, ma invitiamo i partecipanti a farlo tutti insieme. Sarete in fiera e posterete sui vostri profili social (Facebook o Twitter) foto, commenti, disegni, video o dichiarazioni legate alla Marvel? Fatelo utilizzando sempre la hasthtag #LuccaMarvel! Creiamo insieme su due social network più diffusi una forma di "informazione condivisa", per raccogliere tutte le tracce di "Marvel made in Italy" a Lucca in un unico flusso, facilmente rintracciabile da chiunque proprio attraverso questa hashtag.

mercoledì 16 ottobre 2013

Intervista a Leo Ortolani


Nel corso degli ultimi anni abbiamo avuto l'onore ed il piacere di entrare in contatto diretto con tutti gli autori italiani di fumetti che collaborano con la Marvel, oltre che con disegnatori stranieri di primo piano nel panorama internazionale. E ci siamo resi conto molto presto di una curiosa regola: più sono grandi, più si dimostrano gentili e disponibili. Basandoci su questo assunto, possiamo dire che Leo Ortolani non è grande, ma grandissimo. Ortolani, infatti, non solo è uno dei più importanti autori italiani di fumetti, ma è anche uno dei più impegnati. Cura praticamente da solo il bimestrale di "Rat-Man", che esce regolarmente in edicola dal 1997, senza mai aver perso un colpo. Ma trova puntualmente anche il tempo per creare ulteriori parodie e tanti altri progetti paralleli, che spaziano dal fumetto all'animazione, passando per il merchandising ed i "prodotti correlati". Pur se impegnato a realizzare questa mole di materiale, che getterebbe nello sconforto qualsiasi altro creatore, quando gli abbiamo chiesto se avrebbe potuto concederci un'intervista, non ha esitato un istante a confermarci la sua disponibilità e nel giro di poche ore ci ha addirittura fatto avere le risposte ai nostri tanti quesiti.

Il risultato di questa "chiacchierata virtuale" lo trovate di seguito e siamo certi che, siate o meno suoi lettori accaniti, lo troverete molto divertente e interessante. Lo spunto da cui parte l'intervista è l'edizione variant di "Capitan America" # 6 con copertina disegnata da Ortolani, di cui vi avevamo già parlato, ma che oggi mostriamo in anteprima nella sua versione finale impaginata, insieme ad un "work in progress" delle sua varie fasi di lavorazione. L'albo sarà venduto innanzitutto allo stand Panini Comics di "Lucca Comics", dove troverete anche Ortolani, pronto ad autografare il fumetto ed a scambiare quattro chiacchiere, con la simpatia che lo contraddistingue e che crediamo trasudi anche dalla nostra intervista.

Che riusciate o meno a partecipare alla manifestazione toscana e ad accaparrarvi una copia dell'albo variant, che si sicuramente andrà a ruba, comunque, vi consigliamo caldamente di fare un salto tutti i giorni su "Come non detto", il blog ufficiale di Leo Ortolani, "che ci teneva tanto, bisogna capirlo": "ha sempre desiderato aprire un blog. Finalmente l'ha aperto, ma dentro era vuoto", dunque ci pensa lui a riempirlo regolarmente di informazioni, disegni, curiosità, spassose recensioni di film e tanto altro divertentissimo materiale. Ma adesso bando alla chiacchiere: flettiamo i muscoli (insieme all'autore) e siamo nel Marvel Universe...

Iniziamo dalla fine: il pretesto per chiederti di concederci questa intervista è la pubblicazione ormai prossima del numero 6 di“Capitan America” in versione variant con copertina da te disegnata. Puoi spiegarci quale è stato il processo creativo che ti ha portato a realizzare questa immagine? Stai per caso leggendo l'attuale ciclo narrativo di Cap ed hai in qualche modo preso spunto dall'interpretazione grafica di John Romita Jr?

Assolutamente sì. Mi piace molto lo stile di J. Romita Jr e i suoi mostri sembrano fatti apposta per essere ridisegnati. Una volta che hai capito come Romita Jr fa scorrere la matita, per tracciare le loro sagome, è una specie di luna park. E poi ci ho messo in mezzo Cap.

A livello tecnico, come procedi abitualmente dal momento in cui immagini un'illustrazione o una tavola sino ad arrivare alla versione definitiva? Dedichi molto tempo agli “studi preliminari” o ti affidi maggiormente all'istinto?

Nel caso di una copertina di questo tipo, cioè una copertina difficile, per me, che non sono abituato a fare copertine di Capitani Americani, ho provato a realizzare una serie di bozze preparatorie, fallendo miseramente ogni volta. Perché un conto è fare Rat-Man, un conto è fare un personaggio con tutti i suoi pezzi al posto giusto. Mi sono partiti fogli su fogli e una giornata di prove, di posture, di tentativi di dinamicità e kirbyanesimo. Ho da parte la matita di questo Cap molto kirbyano, ma chissà come mai, a lui funzionavano, queste pose, a me manco per idea.
L’istinto va ovviamente nel tracciare le prima linee. Se funzionano, il disegno si sviluppa da solo, se falliscono anche quelle, non c’è niente da fare.
Va anche detto che spesso funziona il bozzetto schizzato in tutta fretta, ma quando provi a riportarlo in grande, altro fallimento. Odio queste copertine. Le amo, ma le odio. Odi et amo.

I tuoi lavori vengono innanzitutto stampati in bianco e nero, ma non è affatto rara la loro successiva riedizione a colori. Quando crei le tue tavole, pensi mai ad adattare il tuo tratto perché le storie risultino godibili in entrambe le versioni?

Mai. Per me Rat-Man è in bianco e nero. Il colore deve guadagnarsi il suo posto, lottando con un’impostazione totalmente ostile a esso. In questo, mio fratello Lorenzo (colorista principale della riedizione a colori di Rat-Man) ha una capacità di trasformare le tavole a colori che mi sorprende sempre.

Sempre restando in tema di colore, ci puoi dire in che modo si sviluppa la collaborazione con tuo fratello Larry alla colorazione dei tuoi disegni? Gli fornisci indicazioni e tracce da seguire oppure lasci libero sfogo alla sua fantasia ed ai suoi “pennelli digitali”?

Con Lorenzo abbiamo iniziato anni e anni fa, litigando furiosamente sul "Calendalbo", il calendario che vedeva 12 immagini della Gatta alla maniera di certi calendari che vedi appesi nei garage o dal barbiere, quello di una volta. Era il 2001 e fece un lavoro straordinario. Da lì, si guadagnò anche il posto di copertinista. Di solito, per le copertine accenno a Lorenzo alcune cose, gli mando immagini di riferimento, più che altro per indirizzarlo verso un tipo di risultato che mi piacerebbe ottenere. Dopo di che, ormai da anni, lo lascio fare. E ogni volta, quello che mi arriva per posta elettronica, per approvazione, mi lascia sbalordito.

La variant di Captain America non è la prima volta in cui ti cimenti professionalmente sugli eroi della Marvel. Gli incontri fra Rat-Man e l'Uomo Ragno, Wolverine, il Punitore, Destino ed Elektra (raccolti sull'ormai introvabile “Rat-Man contro i supereroi”) sono indimenticabili per tutti i tuoi fan. Puoi raccontarci qualche aneddoto legato alla genesi di quelle storie e, a distanza di anni, che ricordo ne hai?

Con Spider-Man (che ormai Uomo Ragno non si può più chiamare, sennò la Sony si altera, che non gli vai a vedere il film) ho questo ricordo di me in ufficio da Marco Lupoi, che si legge in anteprima la storia "Legami di sangue", il team up tra Spider-Man e Rat-Man, da pubblicare sul primo numero di "Rat-Man" targato Marvel Italia (adesso Panini Comics). E Marco ride. Che per me era stata una reazione inaspettata, tipo “la Garbo ride!”, visto che allora, di Marco, avevo un’idea di persona sempre un po’ seria, presa da mille questioni editoriali da risolvere.

Sappiamo che sei stato (a proposito... sei ancora?) un grande fan dei comics Marvel. Avendo la possibilità di scrivere e disegnare una storia per la “Casa delle Idee”, a quale personaggio vorresti dedicarla? E su quale “distanza” pensi che ti sentiresti più a tuo agio: una graphic novel, una miniserie o addirittura una serie regolare?

Sono ancora un grande fan dei supereroi MARVEL grazie anche ai grandissimi autori (o almeno che a me piacciono) in forza alla Casa delle Idee, vedi Bendis, Brubaker, Fraction e tanti altri.
In particolare adoro le miniserie di sei numeri. La possibilità di sviluppare una storia nel giro di poco. Una serie sarebbe un impegno che non vorrei, avendo già da pensare ai miei personaggi, ma una mini di sei, sì, mi piacerebbe.
Ma sarei contento anche solo se potessi rimettere mano e pubblicare la mia “Last FF story”, una storia in 4 parti realizzata per passione nei confronti dei personaggi di Kirby e che venne pubblicata sulla fanzine "Made in USA" nei primi anni '90.

Nella tua carriera, iniziata ormai più di 25 anni fa, hai attraversato tutte le “fasi” della professione: presentazione su fanzine, autoproduzione, concorsi per esordienti e via dicendo, sino a pubblicare (anche all'estero) per importanti case editrici, il tutto condito dalla collaborazione con tanti importanti autori e ad una miriade di premi vinti. Dall'alto della tua esperienza, che consigli ti sentiresti da dare agli autori più giovani ed ancora in cerca del loro posto nel mondo del fumetto?

Nessun consiglio. Ognuno traccia strade personalissime, in questo mondo del fumetto, e nella mia , se mi volto, c’è già ricresciuta l’erba, quindi non sarebbe nemmeno più praticabile.
Rischierei di metterli fuori strada o di fargliela perdere. Anzi, ti dirò di più, sono io, che osservo con attenzione quello che fanno i nuovi autori, per capire se sto andando nella direzione giusta.

Per concludere, ci risparmiamo il finale “di rito” legato alla chiusura di “Rat-Man” (per quei tre o quattro che vivessero su Marte: no, non chiuderà col numero 100!), ma non resistiamo a porti una “domanda multipla” che ci incuriosisce parecchio, legata al tuo rapporto col pubblico. Nel corso degli anni ti abbiamo visto impegnato in interminabili sedute di dediche e sei sempre stato gentile, sorridente ed amichevole con tutti... anche con i fan più “aggressivi” e strampalati. Indipendentemente dal fatto che devi a loro il tuo successo, non sei mai “stanco” di tutto questo affetto, alle volte un po' invasivo? Ti è mai capitato di essere approcciato da qualche lettore anche al di fuori delle fiere e c'è qualcuno che è riuscito a stupirti con richieste particolarmente strane?

Il fatto è che se io sto rispondendo a questa intervista e sono arrivato a fare il numero 100 di Rat-Man (di cui tra parentesi, oggi 13 ottobre 2013, ho chiuso la sceneggiatura), lo devo ai lettori.
Rat-Man come personaggio se li è conquistati, è vero, ma al di là di questo, non posso che ringraziare tutti i miei lettori per il loro supporto costante e appassionato. Nel bene e nel male, intendiamoci. Che quando c’è stato da bacchettarmi, non ci hanno mai pensato due volte.
Ma dal momento che a me interessa più fare delle belle storie, che ricevere dei complimenti, una volta mi sono iscritto a un forum dove mi stavano fustigando, per andare a chiedere cosa avessi sbagliato, secondo loro, in quella determinata storia. E devo dire che in parte avevano pure ragione.
A me piace stare a parlare con i lettori. Lo farei continuamente, e questo mi fa temere che stia diventando come quegli anziani che ti attaccano dei bottoni tremendi, fino a che l’astinenza da Lexotan non li spinge verso la farmacia, liberandoti.
Ma forse dipende solo dal fatto che sono sempre solo, nel mio studio, in qualche modo devo sfogarmi.
A volte ho vissuto momenti surreali, incontrando dei lettori, per strada, che mi riconoscono.
Sempre gentilissimi, ma visibilmente emozionati.
Una volta, uno non è sceso a Milano Lambrate perché mi ha riconosciuto in treno e voleva farmi una foto.
Ma c’è da dire che l’affetto è ricambiato.
Una volta, anni fa, mentre tornavo a casa, di notte, dallo studio, ho visto un’auto parcheggiata con degli albi di Rat-Man all’interno. Gli ho lasciato sotto il tergicristalli un biglietto con un piccolo disegno e la scritta “grazie, per leggere Rat-Man”.

 

 

lunedì 14 ottobre 2013

Riccardo Burchielli su "Incredibili Avengers" # 6


Il momento in cui possiamo annunciare l'esordio per la Marvel di un disegnatore italiano è di certo fra i più piacevoli che ci sono concessi nel curare il nostro progetto dedicato a tutto ciò che è "Marvel made in Italy". Oggi, complice un attimo di distrazione nel monitorare le news in arrivo dagli USA, non solo abbiamo il piacere di gioire per una notizia di questo genere, ma riusciamo a segnalare nello stesso momento anche l'edizione italiana dell'esordio di un nostro connazionale per la "Casa delle Idee".

Sulle pagine di "Incredibili Avengers" # 6, infatti, è stata pubblicata la prima storia Marvel disegnata da Riccardo Burchielli. Il simpatico e bravo autore fiorentino è noto dai fan dei comics statunitensi grazie alle sue "vertiginose" collaborazioni con la Distinta Concorrenza, specialmente per aver dato vita a quel piccolo gioiello di "DMZ" insieme allo sceneggiatore Brian Wood. Adesso Burchielli sbarca finalmente anche sul pianeta Marvel, andando ad arricchire ulteriormente la squadra di talenti italiani che possono fregiarsi di questo "titolo di merito". Per farlo, torna ad occuparsi di un'altra storia di guerra, ma molto diversa rispetto a quella che l'ha reso noto ed amato dagli appassionati di tutto il globo.

Su "Avengers Arena" # 10, infatti, il disegnatore è messo la lavoro sulla "guerra fra giovani super-eroi" creata ed abilmente gestita dallo sceneggiatore Dennis Hopeless. Lo scrittore, probabilmente ispirato dalla possibilità di collaborare con Burchielli, sfodera una storia decisamente violenta rispetto agli standard delle serie mainstream Marvel, che il disegnatore italiano riesce a raccontare in maniera convincente, con una narrazione molto solida e scelte ideale a mostrare scene decisamente cruente, ma senza scadere nel cattivo gusto o nel "vietato ai minori". Un esordio davvero brillante, che proseguirà nel numero successivo della serie, in vendita da metà Novembre.

Chi segue regolarmente il nostro blog da un certo periodo di tempo, comunque, potrà obiettare (a ragione!) che c'è già stato un approccio fra Burchielli e la Marvel. Sebbene le storie di "Avengers Arena" siano i primi lavori del nostro connazionale direttamente per la casa editrice statunitense, infatti, nel 2008 Panini Comics France aveva commissionato a Burchielli un'illustrazione di Wolverine, usata per l'edizione variant della serie francese, distribuita in occasione del Festival di Angoulême di quell'anno.

Per chiudere in bellezza, lo stesso numero italiano, che potete trovare attualmente in edicola e fumetteria, ospita anche una storia tratta da "A+X" # 6 disegnata da Stefano Caselli, in cui ad incrociare il loro cammino ci sono Gambit e la Cosa. Il risultato finale è un albo dal livello grafico decisamente alto, che di certo non può mancare nella collezione di tutti i nostri utenti!

giovedì 3 ottobre 2013

Intervista a Daniele Caluri


Alla fine della scorsa settimana siamo riusciti a mostrarvi in anteprima assoluta la copertina disegnata da Daniele Caluri per l'edizione variant di "Avengers" # 5. Come promesso in quella stessa occasione, oggi abbiamo il piacere di pubblicare anche un'intervista esclusiva al disegnatore livornese, per conoscerlo meglio e per saperne qualcosa in più su questo suo primo impegno professionale sugli eroi della Marvel, dopo tanti apprezzati lavori per il mercato italiano e francese. Prima di lasciarvi alla lettura, ringraziamo l'autore per la sua gentilezza e la sua disponibilità: non solo ci ha concesso questa interessante intervista, ma ci ha anche permesso di presentare la versione in bianco & nero dell'immagine. Vi invitiamo ad andare a conoscerlo di persona allo stand Panini Comics di "Lucca Comics & Games", per scambiare quattro chiacchiere con lui e farvi autografare una copia dell'albo.

Come ti sei avvicinato al mondo del fumetto, sia da lettore che da autore?

È accaduto da che ho memoria. Ho imparato a leggere a 3 anni con i fumetti e da quel momento ho desiderato farne. Da piccolo, ma anche da ragazzo, ne ho macinati a quintali e tuttora conservo il gusto di leggere gli albi che m’incuriosiscono maggiormente.
Quanto all'essere autore, l'origine di tutto sta molto banalmente fra i banchi di scuola, in prima liceo, quando con altri amici ci divertivamo a scambiarci vignette durante le materie più pallose. Una di queste la imbucai nella cassetta delle lettere del "Vernacoliere" e da lì è iniziata una collaborazione durata 26 anni. Il resto è una serie di catapulte: i fumetti pubblicati sul "Vernacoliere" mi hanno fatto notare da Alfredo Castelli, che mi ha portato in Bonelli e da lì le altre collaborazioni, con la Francia, con la Panini, etc…

Sei mai stato e, magari, sei ancora un appassionato di comics Marvel? Quali sono i tuoi autori, personaggi e saghe favoriti?

Lo sono stato da adolescente, quando ero incuriosito dai diversi generi che si potevano trovare in edicola, dai diversi disegnatori e stili che c’erano nel mondo, dalle varie scuole, e io cercavo di capire e apprendere da tutti. Troppi, forse, ma questo è un altro discorso. Degli sceneggiatori non ricordo granché, tranne l’apporto di Claremont agli X-Men, il gruppo che trovavo più interessante, e di Miller con Devil. Principalmente ero affascinato dal versante grafico: mi affascina(va)no le soluzioni pittoriche di Sienckiewicz, Jon J. Muth, Kent Williams, mentre Alex Ross non mi ha mai detto granché, come tutti quelli che si attengono troppo strettamente al ricalco fotografico, cosa che purtroppo sembra andare particolarmente di moda in questo momento. Preferisco l’interpretazione personale, a costo di deformazioni e licenze nel disegno.
Oggi mi piacciono particolarmente Garth Ennis, Jason Aaron e Ed Brubaker quanto alla scrittura, mentre sul fronte del disegno giudico eccezionale il lavoro di Goran Parlov.

Puoi rivelarci qualche “dietro le quinte” sulle genesi della tua variant cover per “Avengers” # 5? Come è nata l'idea e come l'hai portata a compimento, dal punto di vista creativo e tecnico?

Mi piacerebbe millantare manovre nascoste e scoop siderali che mi hanno portato alla cover, magari romanzando le varie tappe. Ma purtroppo non c’è granché da dire, se non che Sara Mattioli e Nicola Peruzzi, in piena scadenza del numero 11 di "Nirvana", mi hanno chiesto se volessi cimentarmi nella realizzazione di una variant cover dei Vendicatori. Ero in ritardo con gli extra di Nirvana e non sapevo se mi sarebbe bastato il tempo, ma Sara e Nicola, astutamente, mi hanno detto che avrei avuto licenza di interpretazione. In breve, che avrei potuto farla umoristica, con un tratto grottesco. Non ce l’ho fatta a dire di no.
Unico retroscena: nella versione originale a Hawkeye, che si prende una scudata nel viso da Cap, partiva qualche goccia di sangue dal naso. Ma, pensando alla politica editoriale della Marvel, che avrebbe dovuto approvare la cover, mi hanno chiesto di toglierle. Niente di che.

Sarai ospite allo stand Panini Comics di "Lucca Comics" per autografare l'albo. Cosa ti aspetti dall'incontro con i “Marvel fan” rispetto ai tuoi abituali lettori?

Non ne ho la più pallida idea. Potrebbero acclamarmi salutando la variant con osanna fortissimi in mio onore o prendermi a seggiolate per aver offeso la loro sensibilità e le loro aspettative. Nel secondo caso, mi presenterò almeno con un elmetto Magneto-style.

Ti piacerebbe in futuro metterti di nuovo alla prova sui super-eroi della “Casa delle Idee”, magari disegnandone anche qualche storia, oltre ad eventuali copertine? Potendo scegliere, su quale personaggio ti piacerebbe lavorare ed in compagnia di quale sceneggiatore?

Beh, come dire di no. Mi piacerebbe, certo, anche se non in maniera assidua. Sarei indubbiamente esaltato all'idea di disegnare una storia o un breve ciclo di storie. Quanto ai personaggi, non amo particolarmente quelli semi-divini o comunque potentissimi, alla Thor per intenderci. Mi piacerebbe mettermi alla prova con qualche villain, Bullseye per esempio, o Kingpin. O il Punitore, personaggio a cui Ennis ha saputo dare sfumature inedite, pur senza snaturarne la natura da psicopatico. Dai, avvisate Ennis, che immagino non avrà niente di meglio da fare, se scrive per me una miniserie di 4 numeri con Kingpin e il Punitore e mi ci metto anima e corpo.

Per chi già ti conosce come autore di “Don Zauker” e di “Nirvana” o per i tuoi lavori su "Martin Mystere" e "Dylan Dog", puoi rivelare qualcosa sui tuoi futuri progetti?

Nel carniere c’è tanta roba: Panini ci ha chiesto la terza stagione di Nirvana, che però faremo uscire dopo una pausa di qualche mese dalla fine della seconda. Con Emiliano Pagani, poi, abbiamo anche intenzione di fare un terzo albo di "Don Zauker", anche se non sappiamo ancora quando.
Sul versante Bonelli, infine, sto ultimando un albo della collana “Le storie”, su sceneggiatura di Paola Barbato. Credo che uscirà nella prima metà del 2014 (l’albo, non la Barbato). Dopodiché passerò a Dylan, di cui, con Roberto Recchioni, faremo il seguito del “Giudizio del corvo”.

Infine, cercando on line un tuo sito di riferimento, ci siamo resi conto che non sei molto attivo in rete. Non hai tempo da dedicare a questa forma di comunicazione o c'è qualche altro motivo che ti tiene lontano dal “world wide web”?

Un mio sito di riferimento c’è, ed è danielecaluri.com, che in verità non aggiorno da troppo tempo. Inoltre ho donzauker.it e nirvanacomics.it, che gestisco insieme a Emiliano Pagani.
Se invece per attività in rete intendi la scarsa presenza nei social forum non posso che darti ragione: non ho un profilo Facebook, né Twitter, né d’altro tipo. E tutto sommato, come supponi giustamente, ciò è dovuto davvero al tempo che mi manca. Naturalmente, si vive nel momento storico che ci capita, e fuggire dai mezzi a nostra disposizione è antistorico. Sono perfettamente cosciente che il cogito ergo sum di cartesiana memoria oggi è diventato “twitto, dunque sono” e che la presenza o meno di un qualsivoglia autore nei sf contribuisce a determinarne la percezione che di lui si ha all'esterno. Non so questo se sia un bene o un male, ma la presenza in rete, di fatto, è diventata parte integrante del lavoro.
Tuttavia, per quanto talvolta legga status interessanti o opinioni discutibili, che mi piacerebbe commentare abbandonandomi a thread lunghissimi, ripeto: la mancanza di tempo e spesso anche di interesse mi fa desistere.

Me ne farò una ragione.

TUTTI GLI AUTORI MARVEL ITALIANI...

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