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mercoledì 14 marzo 2012

Simone Bianchi su "Marvel Mega" # 76

Nell'ultimo mese abbiamo accumulato un numero davvero considerevole di albi Marvel in edizione italiana in cui sono state pubblicate storie realizzate da disegnatori nostrani. Una pila di fumetti che di giorno in giorno diventa sempre più voluminosa, tanto da spingerci a provare nelle prossime due settimane un esperimento completamente nuovo per il nostro blog. A partire da Lunedì 19 inizieremo ad aggiornare il blog ben quattro volte alla settimana, concentrando le nostre attenzioni quasi esclusivamente sulle recensioni di fumetti in edizione nostrana. Probabilmente nemmeno nel corso di queste due speciali "review week" riusciremo ad esaurire tutto il materiale disponibile, dunque... abbiamo deciso di iniziare sin da oggi, presentando un albo molto attuale ed un grande autore assente da troppo tempo sulle pagine di questo spazio web.


Ci riferiamo al fumetto "Marvel Mega" # 76, che ospita al suo interno la miniserie completa "Fear Itself: Uncanny X-Force" illustrata da Simone Bianchi. In questa saga in tre parti intitolata "Prima che il diavolo sappia che siamo morti", scritta da Rob Williams, il disegnatore lucchese illustra con la solita classe la partecipazione della rinnovata task force mutante a "Fear Itself", il più recente evento Marvel che ormai anche dalle nostre parti sta entrando nelle sue fasi conclusive.


Bianchi racconta visivamente la storia proseguendo in maniera funzionale il percorso tecnico e narrativo intrapreso durante la sua gestione di "Astonishing X-Men" e poi ripreso in qualche modo anche su "Thor: per Asgard". Sebbene le ambientazioni siano più inerenti proprio alla saga mutante, piuttosto che a quella asgardiana, in realtà si tratta di un processo di crescita naturale e conseguenziale, legato in particolar modo alla struttura della tavola ed al ritmo della narrazione. Lo "spazio bianco" che divide una vignetta dall'altra si deforma in base alle esigenze del racconto e diventa parte integrante della narrazione, conferendo alle scene parte del loro dinamismo e sovvertendo in maniera efficace alcune "regole non scritte" del settore. Il tutto, però, non è così impostato solo per creare "pagine ad effetto" fini a se stesse. Queste scelte "estreme" nel montaggio della pagina, infatti, vengono utilizzate solo in alcuni precisi momenti, che vanno ad alternarsi con altre sequenze molto più classiche e regolari, a scandire in maniera sincopata il ritmo dell'avventura.


Il tratto del nostro artist continua ad essere elegante ed affascinante come al solito, con un'interpretazione dei personaggi azzeccata e personale, oltre ad un'ottima cura del dettagli e delle ambientazioni. L'abituale supporto all'ottimo risultato finale è fornito dai colori di Simone Peruzzi e, anche questa volta, dalla loro collaborazione nasce un'opera visivamente accattivante e piacevole da leggere, raccolta in un albo che non può assolutamente mancare nella biblioteca di qualsiasi appassionato di fumetti.


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