Dopo aver appreso e annunciato con gioia il suo prossimo esordio come disegnatore ufficiale della serie di "She-Hulk", abbiamo il piacere di presentare un'intervista esclusiva a Vincenzo Cucca. Le sue risposte partecipi e appassionate fanno da perfetto completamento ai suoi disegni, all'aria di novità e a quella fresca vitalità che escono prepotentemente fuori anche dalle sue tavole. Siamo certi che l'artist campano riuscirà a spiccare proprio per la sua originialità, riuscendo a farsi notare dai fan e da tutti gli addetti ai lavori, per raggiungere e superare traguardi sempre più prestigiosi. Anche perchè avrà la possibilità di raccontare per immagini le sceneggiature del grande Peter David, uno degli autori migliori del settore nell'assecondare e esaltare a pieno le potenzialità e le peculiarità dei suoi disegnatori. Il suo primo fumetto per la Marvel, colorato dall'altra italianissima (e bravissima) Barbara Ciardo, sarà "She-Hulk" # 31, in uscita negli USA il 23 Giugno. E nell'attesa di leggerlo, vi invitiamo a conoscere meglio il nostro talentuoso connazionale...
Innanzitutto ti va di far sapere ai nostri utenti qualcosa di te, dicendoci da dove vieni, cosa ti piace fare e quale è una definizione che possa identificarti?
Allora, cominciamo questa bella intervista dicendo che da quando ero ancora in fasce, mentre gli altri miei coetanei cercavano di capire quali giocattoli far comprare ai genitori, io avevo gia impugnato la matita…la mia passione per i fumetti è cominciata con i cartoni della Disney e i fumetti di Topolino, quindi la mia linea stilistica cominciava a prendere forma gia da allora. Sono nato a Napoli ed ho vissuto con i miei ad Ercolano, sotto l’imponente Vesuvio. Subito dopo il liceo artistico mi sono iscritto alla Scuola Comix di Napoli, dove la mia passione cresceva sempre più,ma non riuscendo ancora a farmi notare sul mercato ho spesso perso le speranze di entrare a lavorare in questo mondo e sono passato ad altri lavori artistici, come grafico pubblicitario e scultore.
La mia seconda passione è modellare, dare forma con i diversi materiali alle mie idee e ai personaggi cinematografici che più mi appassionano, realizzando busti, accademie (tutto tondo) e miniature. Una definizione con la quale di solito la gente mi identifica è "la macchina da disegno", sono inarrestabile, perchè la passione per il mio lavoro va oltre la mia stanchezza fisica…
La mia seconda passione è modellare, dare forma con i diversi materiali alle mie idee e ai personaggi cinematografici che più mi appassionano, realizzando busti, accademie (tutto tondo) e miniature. Una definizione con la quale di solito la gente mi identifica è "la macchina da disegno", sono inarrestabile, perchè la passione per il mio lavoro va oltre la mia stanchezza fisica…
Come sei entrato in contatto col mondo dei fumetti in maniera professionale?
Il mio primo esordio editoriale è stato in america con la CrossGeneration, all’epoca molto forte e piena di idee. Stiamo parlando del 2001, quando grazie all’interessamento dell’amico Fabrizio Fiorentino, ebbi l’opportunità di farne parte come disegnatore di testata. Insieme a Fabrizio, Ciro Vignes e Giuseppe Corcione abbiamo lavorato insieme per diversi anni in un laboratorio artistico dove molte tecniche scultoree e stilistiche le devo ai loro preziosi insegnamenti.
Una volta negli States, venne affidata a me e a Ciro Vignes la realizzazione di due action figures di due personaggi femminili delle testate Sojourn e Scion, dopodichè ho affiancato un altro maestro: il grande Bart Sears. A lui devo tutto il mio percorso finale, dalle sottostrutture all’esecuzione finale di una tavola: coi suoi preziosi insegnamenti, in meno di 3 mesi ero pronto a realizzare un backup story di Meridian, di cui ho poi realizzato come disegnatore ufficiale gli ultimi numeri, dopo il grande Steve McNiven.
Una volta negli States, venne affidata a me e a Ciro Vignes la realizzazione di due action figures di due personaggi femminili delle testate Sojourn e Scion, dopodichè ho affiancato un altro maestro: il grande Bart Sears. A lui devo tutto il mio percorso finale, dalle sottostrutture all’esecuzione finale di una tavola: coi suoi preziosi insegnamenti, in meno di 3 mesi ero pronto a realizzare un backup story di Meridian, di cui ho poi realizzato come disegnatore ufficiale gli ultimi numeri, dopo il grande Steve McNiven.
Finora quali sono stati i passi più importanti nella tua carriera da artist?
Sicuramente l’esordio con la Crossgen è stato un mio ingresso nel mondo del fumetto, da qui ho avuto la proposta d’insegnamento da Mario Punzo alla scuola comix di Napoli, dove fui allievo nel 1995. Ho preparato un programma didattico del corso di fumetto 1, che raccoglie tutte le informazioni che ho acquisito durante il periodo americano e lo ordina dalle sottostrutture all’inchiostrazione. In questi anni d’insegnamento ho conosciuto Giuliano Monni e Barbara Ciardo e le loro potenzialità e capacità artistiche mi sorpresero gia da allora. Oggi Giuliano è l’editor del GG Studio e Barbara è la principale colorista dello staff. Insieme con la guida manageriale di Giuliano, è nata la testata "Route des maisons rouges", divisa in quattro numeri, con la quale (assieme alla testata di "PnP" di Marco Castello), ci siamo presentati sul mercato ed abbiamo esordito creando una nuova realtà ed immagine editoriale, capeggiata da Monni. Ho partecipato successivamente ad una storia breve di "Wondercity", originariamente disegnata dal grandissimo Stefano Turconi, e sceneggiata dall’inimitabile Giovanni Gualdoni, miei carissimi amici. Ancora in seguito, con la collaborazione di Ennio Ecuba ed Enzo Lauria, sceneggiatori della Disney, nonché carissimi e stimatissimi compagni di lavoro, abbiamo realizzato una storia autoconclusiva stile cartoon Disney di nome "Maat", edito dall’Akileos in formato cartonato francese, in uscita il 5 giugno e colorata da un bravissimo colorista esordiente Robert Valcic. Una storia magica che racconta la colonizzazione di Napoleone in Egitto, con protagonisti due gemelli dai poteri soprannaturali derivati dalla mitologia egizia. Successivamente il GGstudio ha avuto la commissione di realizzare il fumetto di High School Musical e al sottoscritto di realizzare i visual dei personaggi e le tavole dei primi numeri.
Come sei arrivato a disegnare per la Marvel e su cosa stai lavorando in questo momento?
La proposta di disegnare per She-Hulk è arrivata dopo appena un giorno che C.B. Cebulski ha mostrato agli editor il nostro lavoro. L’avevamo incontrato nell’ultima edizione di Mantova Comics e si è dimostrato interessato ai risultati del nostro staff. La Marvel ci ha contattato subito e ci ha proposto di realizzare una miniserie di 6 numeri nello stesso stile di "Route des maisons rouges". Dell’idea sono entusiasta, perchè è stato interessantissimo fondere dinamismo americano con sensualità francese. Il risultato lo scoprirete tra qualche mese in uscita del numero 31 della serie.
Attualmente oltre a She-Hulk sto lavorando al quarto ed ultimo numero della testata "Route des maisons rouges". Tra breve inizierò un altro fumetto edito dalla Lombard, su sceneggiatura di Michel Rodrigue, anche questo a mio giudizio molto interessante.
Attualmente oltre a She-Hulk sto lavorando al quarto ed ultimo numero della testata "Route des maisons rouges". Tra breve inizierò un altro fumetto edito dalla Lombard, su sceneggiatura di Michel Rodrigue, anche questo a mio giudizio molto interessante.
Puoi dirci come si svolge la tua collaborazione con la colorista Barbara Ciardo, altra fiera rappresentate del “made in Italy” nella Casa delle Idee?
La collaborazione con Barbara è semplicissima:una volta realizzata la tavola l’affido nelle sue mani, lasciandole tutta la libertà di esprimersi.
La sua esperienza e la sua professionalità permettono di realizzare metodi di colorazioni differenti tra di loro ma al contempo idonei ai diversi stili che adottiamo allo studio. Nel lavoro ci aiutiamo a vicenda, dandoci consigli l’un con l’altra, affinché esca un prodotto che convinca tutti i componenti dello studio.
La sua esperienza e la sua professionalità permettono di realizzare metodi di colorazioni differenti tra di loro ma al contempo idonei ai diversi stili che adottiamo allo studio. Nel lavoro ci aiutiamo a vicenda, dandoci consigli l’un con l’altra, affinché esca un prodotto che convinca tutti i componenti dello studio.
Se Joe Quesada un giorno ti lasciasse scegliere uno scrittore e una serie di super-eroi Marvel, quale combinazione ne uscirebbe fuori?
Credo fermamente che sia stata una gran fortuna ed onore lavorare su sceneggiatura del grande Peter David, non potrei chiedere di meglio. Quindi mi piacerebbe continuare, qualora la Marvel fosse soddisfatta del mio operato, a lavorare su sceneggiature di David e magari passare ad una testata questa volta maschile…troppe donne ti fan girare la testa... Mi piacerebbe tantissimo provare con Spider-Man, il grande mito americano.
1 commento:
Io l'ho visto crescere... sob...
(singhiozzo commosso)
Grande Vincenzo...
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